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Super in lattina

Super, una parola che si presta ad accompagnarne tante altre, ma che in sé è difficile da definire. Cosa mi è venuto in mente al suono della parola “super”? Sicuramente i supereroi, Superman in primis. Ma più istintivamente mi sono immaginato un caos di colori saturi inizialmente senza figure, i colori moderni, della pop art, il kitsch, il mondo assolutamente non super che ha esigenza di produrre il super, una bibita gassata. Da qui ho messo a fuoco un’immagine giocata su una narrazione piuttosto infelice vicina al nonsense di colui che si alza da letto, si sistema la coperta a mo’ di mantello e si trova in procinto di bere da una lattina una bevanda straordinaria, con l’intento di diventare super. In uno spazio costruito ispirandomi a Mondrian, sono possibili connessioni tra il protagonista e la silhouette impressa sulla lattina grazie a assonanze di colore, a forme ricorrenti e a proporzioni falsate dall’assenza di prospettiva.

Pietro Canepa
Pietro Canepa
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