Social anxiety

Il tema SUPER è stato trattato ricollocando la sua etimologia – “sopra” – nel contesto socio culturale attuale, richiamando una superiorità che genera ansia, valutazione e la cui conseguenza è un confronto con l’altro che origina emozioni negative.
La figura più grande, Super, si trova al di sopra delle altre che dal basso la guardano e cercano a loro modo di eguagliare l’idea che hanno di essa in quanto modello. In prima fila si trova chi è cromaticamente “più simile” a Super, legittimato da questa percezione di somiglianza. Seguono poi altri individui che hanno come modello non soltanto Super ma anche chi ritengono gli sia più somigliante; si creano così imitazioni di texture, di forme e colori che si richiamano, con aderenza più o meno consapevole al modello. Alcuni individui però si distaccano dalla massa, nella convinzione di essere diversi, di non comportarsi come i loro simili. Questo non li rende totalmente fuori dal gruppo, dalla folla. Non li alza nemmeno al livello di Super. Restano lì, nel gruppo, volenti o nolenti.
Una linea separa lo spazio, separa il grande Super dalla folla. Una rappresentazione del gradino che sembra insormontabile, che sarà sempre lì a determinare l’impossibilità di essere davvero Super, di raggiungere il suo status, il suo spazio.
Un occhio attento però si rende presto conto che la luce di cui brilla Super viene dal basso, è prodotta infatti dalla folla che non è consapevole di ciò. Il gruppo di individui, che non ha accesso ad altro punto di vista eccetto quello che gli è dato dalla propria posizione, non potrà rendersi conto di essere origine della superiorità altrui. Allo stesso modo non potrà rendersi conto che le dimensioni e la bellezza del Super-gruppo di cui fa parte superano di gran lunga quelle di Super.
Si originano così due interrogativi: il dialogo tra pari potrà essere un modo per rendersi conto di ciò che sta accadendo? E Super, è un essere reale oppure una creazione collettiva?