
BABEL OF UTOPIA
Tecnica: Digital Artwork
BABEL OF UTOPIA: THE UTOPIAN LANGUAGE.
What is a utopian language? These are those invented languages that accompany, in the wake of Utopia, philosophical and literary descriptions of ideal or fantastic worlds. Thus are utopian languages the Selenian conceived by Cyrano de Bergerac in his States and Empires of the Moon, the language of the megamycri by Giacomo Casanova and that of the Lilliputians in Gulliver’s Travels by Jonathan Swift, up to the language of the Klingon aliens of the Star Trek cycle. If the worlds created instead have negative characteristics, prefigurations of nightmares to come, they are called “dystopias”: so we have George Orwell’s 1984 Newspeak.
An evocative journey through the linguistic imagination, reconstructing the reference models of artificial languages and highlighting their construction procedures.
Linguistics and semiology go beyond their specialized boundaries to tell how the aspirations and fears represented by the fantastic worlds are reflected in the languages that inhabit them.
BABELE DELL’UTOPIA: LA LINGUA UTOPICA.
Cos’è una lingua utopica? Si tratta di quelle lingue inventate che accompagnano, sulla scia dell’Utopia le descrizioni filosofiche e letterarie di mondi ideali o fantastici. Sono così lingue utopiche il seleniano ideato da Cyrano de Bergerac nel suo Stati e Imperi della Luna, la lingua dei megamicri di Giacomo Casanova e quella dei lillipuziani nei Viaggi di Gulliver di Jonathan Swift, fino alla lingua degli alieni klingon del ciclo di Star Trek. Se i mondi ideati presentano invece caratteristiche negative, prefigurazioni di incubi a venire, essi vengono chiamati “distopie”: abbiamo così la neolingua del 1984 di George Orwell.
Un suggestivo viaggio attraverso l’immaginario linguistico, ricostruendo i modelli di riferimento delle lingue artificiali e mettendone in luce i procedimenti costruttivi.
Linguistica e semiologia escono dai loro confini specialistici per raccontare in che modo le aspirazioni e le paure rappresentate dai mondi fantastici si riflettano nelle lingue che li abitano.
Conosco le opere di quest’artista “visionario”, che poi tanto visionario non è.
Complimenti.
Bellissimo lavoro
Bellissima tavola piena di significato.
Più di 30 anni che conosco l’artista. Mi stupisce piacevolmente ogni volta.
Bravo Dindo
Grande Dindo
Ciao Dindo! Psychedelic artists!
Interessante. 1984 è molto attuale
Stupendo
Bravo Dindo, mi piace molto.
Complimenti
Opera centrata e bellissima