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L’altra faccia della medaglia. L’altra SUPER faccia della medaglia. Il bassissimo prezzo che paghiamo per vestirci è quello reale?

La mia attività come illustratrice e fashion designer mi ha spesso posto dinanzi a dubbi circa l’etica nel mondo della moda. Dubbi che hanno condizionato il mio stile di vita e dirottato le mie scelte in ambito lavorativo.
Oggi per Tapirulan illustro il SUPER controsenso attuale. L’insaziabile voglia di apparire, l’irrefrenabile desiderio d’acquisto, lo sconto sensazionale, l’irresistibile prezzo stracciato, il troppo nei nostri armadi, la produzione sfrenata in cambio delle risorse del pianeta e quindi della vita stessa. Il SUPER sfruttamento.

Il settore moda attualmente rappresenta una delle industrie più impattanti a livello di inquinamento e abuso di risorse planetarie. Vengono immessi ogni giorno sul mercato materiali inquinanti, difficilmente smaltibili prodotti con ritmi sfrenati che generano tonnellate di rifiuti e finanziano industrie fondate, peraltro, sullo sfruttamento dei lavoratori. Creano bisogni inesistenti nei consumatori che hanno imparato a placare le ansie sociali con un click e un pacchetto alla porta tutto da scartare e buttare poco dopo, rimbarcandolo per un viaggio al contrario verso il paese povero di partenza dal quale veniva e dove tornerà, stavolta in discarica. Responsabili eppur inconsapevoli di quale SUPER sistema hanno messo in funzione.

Con questa illustrazione ho voluto rendere visibile il reale peso di quel click. Il reale peso di quell’acquisto. Lo sfruttamento cui tutti noi siamo accondiscendenti e partecipi. Produzione sfrenata su un pianeta finito: Wow! SUPER! Ci sono i saldi! Svendiamo vestiti e risorse planetarie!
E’ un solo click ma la fruizione in termini di materie prime vitali è ingente. Per produrre una sola t-shirt è stato stimato l’utilizzo di 2700 litri d’acqua. Per una sola t-shirt. Quante ce ne sono nei nostri negozi? Ogni quanto vengono rinnovate le collezioni? Ogni quanto ci stufiamo di questa t-shirt? Troppo spesso e con troppa leggerezza. Abbiamo gli occhi ben coperti dai fumi iridescenti delle campagne pubblicitarie.

Daniela Schiavoni
Daniela Schiavoni

Ho 33 anni e sono una bilancia.
Sono un miscuglio bilanciato di caratteri creativi e analitici.

Dopo aver conseguito una laurea da Stilista e aver ottenuto un ruolo di rilievo in una delle Maison più importanti del mondo della moda, ho realizzato e deciso che, io, una "stilista" non volevo esserlo.
Ho realizzato che a me piace pormi delle domande, mi piace di indagare il perchè delle cose e se le risposte che trovo non sono di mio gradimento, magari, da progettista posso far qualcosa. Dunque ad oggi sono una Designer di moda, non una Stilista.
Credo nel design Cradle To Cradle, da diversi anni studio le tinture naturali applicate alla stampa per uso tessile e vado alla ricerca di materiali organici e innovativi da applicare nel campo della moda.

Amo l'illustrazione e la sperimentazione artistica nel campo del disegno in tutte le sue forme, classiche e digitali.

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2 commenti

  1. Dani sei speciale… Unica! Illustrazioni fantastica… E forse se ne dovrebbe parlare un po di più… Non è solo la plastica il problema…

  2. Non ti avevo vista! Grazie per ascoltare quello che disegno e dico, saper ascoltare è ció che rende veramente speciali

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