Vuoi iscriverti alla newsletter e rimanere aggiornato sul concorso?

Ho interpretato il “ciao” in chiave onirica ed introspettiva, rivolta verso l’interno del proprio inconscio ed anima, uno sguardo dentro se stessi ed un saluto con la parte personale più segreta, nascosta, intima, quella più difficile da individuare, ma non del tutto invisibile. Da qui il gioco di contrapposizioni tra il se stesso “grande” e “piccolo”, la contrapposizione tra ciò che è visibile e ciò che non è visibile, e dunque il saluto tra queste due parti, componenti onnipresenti di, e imprescindibili per, ogni essere umano.

Francesco Manetti
Francesco Manetti
Articoli: 1

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Dello stesso autore