L’incontro

Ho interpretato il “ciao” in chiave onirica ed introspettiva, rivolta verso l’interno del proprio inconscio ed anima, uno sguardo dentro se stessi ed un saluto con la parte personale più segreta, nascosta, intima, quella più difficile da individuare, ma non del tutto invisibile. Da qui il gioco di contrapposizioni tra il se stesso “grande” e “piccolo”, la contrapposizione tra ciò che è visibile e ciò che non è visibile, e dunque il saluto tra queste due parti, componenti onnipresenti di, e imprescindibili per, ogni essere umano.