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Ho voluto interpretare lo stop come un momeno per ripensare a sè per riscoprire e ricercare qulcosa, una verità nascosta nel profondo. Ho usato la matrioska come simbolo di qualcosa di statico e tradizionale che contiene e contiene fino ad arrivare a un nucleo. La mia protagonista non si ocntiene più e le altre intorno restano immbobili e impassibili. Stop all’ipocrisia di fondo, al dare un giudizio continuo, anche verso se stessi.

Alice Zuccheri
Alice Zuccheri
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