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“Ciao”, che sia un saluto di arrivo o di andata, è un’interruzione. L’interruzione dell’attesa per l’incontro, l’interruzione del flusso dei pensieri se il saluto è inatteso. L’interruzione della compagnia di un’altra persona, l’interruzione di un’aspettativa quando quel “ciao” non si sarebbe mai voluto sentire: lasciare le cose a metà, inconcluse, non spiegate. Tutto lasciato in sospeso, in attesa, perché quel ciao alle volte lo si vuole solo restituire al proprietario.

Emilia Patrignani
Emilia Patrignani
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