You don’t love me, then stop

Ho rappresentato il sesso come metafora di un generico tipo di sopruso, non importa se fisico o psicologico: mascherato da piacere allettante, può rivelarsi una creatura maligna.
L’importanza della parola “Stop” sta in chi la pronuncia: nella mia illustrazione la donna piangente di Roy Lichtenstein sta ponendo fine al piacere effimero di una relazione tossica e al tempo stesso sta dichiarando la sua validità come individuo.