There is a crack in everything

Il mio STOP vuole essere un messaggio di ottimismo, perché in ogni cosa c’è una crepa e, per dirla con Leonard Cohen, “that’s how the light gets in”. Ho deciso di mettere in scena un muro militare studiato per impedire il passaggio di persone, un tema drammatico della nostra attualità, per insinuare la possibilità che la vita, in ogni forma, col tempo si faccia strada anche nelle strutture più crudeli e definitive. La rigidità non esiste, gli impedimenti sono effimeri. Evviva il movimento, di animali, di piante e di uomini.