Super, Super

Nell’illustrazione che vi propongo, affronto il tema “super” da un mio particolare punto di vista, o potrei dire da due diversi punti di vista che scaturiscono da una sola radice, come due diverse immagini che sono il riflesso di una stessa fonte.
La ragazza, mia rappresentazione, si specchia e vede una sè stessa forte, una forza che per me corrisponde tanto ad un’irruenza fisica, voler essere presente nello spazio, quanto ad un temperamento deciso e una determinazione che hanno fatto di me la “super”-eroina di me stessa (in una divisa però umanizzata, un costume da “super”-eroina che corrisponde a ciò che indossiamo davvero tutti i giorni sotto ai vestiti).
Lo specchio alla sinistra della ragazza vuole invece rappresentare un approccio meta-tematico alla parola “super”: esso riflette gli occhi degli altri, da me rappresentati come una proiezione di una nostra visione: come in un gioco di specchi, ci tornano addosso indirettamente, vedendo quella che è una nostra proiezione, una nostra immagine superficiale: “super” inteso come “oltre”, “al di là”; qualcosa che ci punzecchia, talvolta ci gonfia, andando ad alimentare la nostra essenza “super”, ma qualcosa in cui non essere coinvolti, da guardare con distacco, in uno specchio separato.