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Lo scacco del Sommo Bene

L’opera è intitolata “Lo scacco del Sommo Bene“. È una partita giocata tra la realtà utopistica dei massimi valori e la realtà empirica del mondo sensibile che sprofonda in un abisso senza fine, essendo aspetti contraddittori. L’utopia assume sembianze umane e muove delle pedine che incarnano quelle aspirazioni tanto desiderate quanto impossibili da ottenere. L’altro giocatore, la realtà, è un computer, ormai padrone di questa nuova era. Le pedine nere rappresentano i veri e fragili pilastri della nostra società, e non è un caso che sia proprio questo il loro colore. Il nero, nel suo rapporto dicotomico con il bianco, rappresenta le tenebre e di conseguenza la condizione di disorientamento dell’uomo moderno. Perdizione che ebbe inizio già dalla celeberrima citazione nietszcheana: “Dio è morto” (Aforisma 125 de “La Gaia scienza”), con la quale il filosofo urlava al mondo la morte dell’Assoluto e la perdita di ogni certezza.
Al centro trionfa la pedina fondamentale, la “pedina 2020“, anno in cui l’Uomo è ancor di più straziato dalla mancanza di rassicurazioni sulla sua esistenza.
L’obiettivo del gioco è proprio conquistare quest’ultima pedina e vincere la partita.
Riuscirà a vincere il bianco, la luce e quindi l’idea di un Bene Sommo e comune, o il nero prenderà il sopravvento nella selva oscura della realtà sensibile?

Benedetta Amantia
Benedetta Amantia
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