CaoCyty

Ho interpretato il caos nella maniera più inconscia che mi è venuta in mente: la città. Uno spazio in cui ordine e regolarità, quotidianità e ripetibilità vengono meno quando ci sono elementi, anche minimi, che “rompono” questo ordine, come quando non funzionano i semafori…tutto si blocca, come un black out collettivo di cervelli , traffico e servizi. In qualsiasi modo si guardi la scena si ritrova, appunto, caos.