Bloccata, storta.
Incriccata. Andata. Inutile.
In tilt dai colpi che la vita e la società ci infliggono da quando nasciamo, e che noi stessi, spesso, inconsapevolmente o meno, ci infliggiamo ogni giorno.
Colpi che ci deformano, ci piegano, ci straziano interiormente, e di conseguenza anche nell’aspetto esteriore. Quell’aspetto che spesso tentiamo di raddrizzare “addobbandolo” di colori e forme sorridenti per dimenticarci, e non far notare agli altri la parte guastata di noi stessi.
In” Autotiltratto, 40 anni di vita fortunata” si rappresenta concettualmente la conseguenza dei troppi colpi incassati, dell’ennesima ingiustizia socialmente tollerata, ma in realtà malamente interiormente somatizzata.
Si è soli, bloccati in un’ innaturale posizione dove tutto (ma proprio tutto) è dannatamente rigido e inclinato, fuori posto. Ci racchiudiamo in noi stessi lanciando l’ultimo muto messaggio di ribellione e disprezzo.
Ed un ciano terso avvolge questo essere terrestre, coronato da morbide onde agitate dal vento Opponente.
Alice Pieraccioni
Alice vive fino all’età di 34 anni a San Miniato, un piccolo paese in provincia di Pisa (Italia). Dopodiché decide di trasferirsi a Malta in cerca di una situazione lavorativa stabile e nuove esperienze.
Si diploma come perito aziendale corrispondente in lingue estere per rassicurare la propria famiglia, ma poi segue quella che è la sua passione per le arti e lo spettacolo e si laurea in cinema musica e teatro, con specializzazione in cinema ed immagine elettronica, alla facoltà di Lettere dell’Univesita di Pisa.
L’interesse per l’arte, la comunicazione visiva e la tecnologia la portano a frequentare un corso di web e graphic design, ed un anno dopo inizia a lavorare nello stesso istituto in cui si è diplomata.
Alice ha lavorato come progettatrice grafica (digitale e cartacea) e UX designer per istituti scolastici privati (Istituto Modartech), editori di moda (Joxit - Close-up -, Sixtyfour - Runway magazine -…), e società di scommesse internazionali (Editec, GentingBet, Betsson group…).
Attualmente, vive a Malta e lavora come UX/UI Designer per una start-up americana.
Ma, accade qualcosa in lei durante la pandemia.
Riemerge l’invadente e piacevole desiderio di dedicare il piu tempo possibile all’arte, all’illustrazione, alla comunicazione artistica, e a progetti personali.
Alice vuole osservare e tradurre su un piano tangibile qualunque forte emozione percepita la attraversi. Dal dolore privato al disagio e la paura nei confronti della società e del periodo storico in cui viviamo, al sogno di immergersi in mondi fantastici, in fiore di luci, colori ed emozioni meravigliose.
In continua trasformazione, Alice, segue il suo istinto e prende ispirazione dalle avanguardie storiche del XX secolo con un amore particolare per il movimento surrealista, dove la psiche umana, il flusso di coscienza, il mondo onirico e l’abolizione delle precedenti regole accademiche diventano protagonisti.