Archètipo di un nuovo sentire (per chi non ha voce)

Ho immaginato la fine di un viaggio, quello di un uomo che ha attraversato lo spazio confondendo i suoi confini. Un astronauta, un viaggiatore che ha perso il suo equilibrio, abbandonato le sue certezze , scoperto l’esistenza di un nuovo sentire. Tornando a casa, vestito solo delle sue domande, ha aperto il suo cuore e ha guardato attraverso l’occhio dell’empatia, solo allora ascoltando il suono della vita è riuscito a vedere quei colori che appartengono alla terra e che sono uguali per tutti. La materia, lo spazio, il caso hanno creato la vita, noi viaggiatori lontani, possiamo riuscire a vederla, a sentirla e a proteggerla.
Questa è la mia utopia.